(Sanniopress) – Mio padre ama ricordare come, 40 anni fa, i tempi di percorrenza del treno che da Benevento, attraversando la Valle Caudina, raggiunge Napoli, fossero praticamente uguali a quelli che possono essere registrati oggi. Purtroppo ha perfettamente ragione, oggi forse ci si impiega anche qualcosa in più. Ho avuto modo di verificare inoltre quanto sia grande il numero di persone che ogni giorno si reca a Napoli per lavorare. Quest’anno, costoro hanno ricevuto una graditissima sorpresa: lo spostamento dell’orario di partenza del treno delle 07.43 alle 08.08; l’orario di arrivo stimato (e mai verificato) è 09:44, assolutamente improponibile per chi ha il classico orario di ufficio 09-18.
In altre parole, i decenni scorrono ma il servizio, invece che migliorare, riesce nell’ardua impresa di diventare sempre peggiore. Ci si potrebbe chiedere, si è toccato il fondo? Sembra incredibile, ma pare di no. E’ notizia di ieri che, a causa di un indefinito stato di agitazione dei dipendenti (in verità causato dagli ulteriori tagli all’orizzonte), potrebbero verificarsi disagi sulla tratta. Ecco il comunicato dal sito di Metrocampania Nordest:
Si informa che a partire dal giorno 07/09/2011, a causa dello stato di agitazione del personale aziendale, sulla tratta Napoli – Cancello – Benevento, si potrebbero verificare soppressioni e ritardi dei treni.
Bene, se oggi un povero impiegato deve prendere il treno alle 06.30 del mattino per essere alle 9 in ufficio, prossimamente dovrà prendere il treno prima (alle 5?) o dare le dimissioni per esaurimento nervoso. Il tutto nel silenzio totale delle istituzioni. Sarebbe interessante capire chi amministra Metrocampania Nordest, quali interessi lo guidano visto che di certo non sono quelli della collettività. All’indifferenza della classe politica e all’incapacità dei gestori delle tratte si aggiunge il senso di impotenza che pervade l’animo di centinaia di pendolari. Come posso protestare? è il commento di molti. Purtroppo vedo una responsabilità anche nel nostro silenzio, finiremo per arrivare con rassegnazione al giorno in cui anche l’ultimo treno giornaliero per Napoli sarà soppresso e, forse, rimpiangeremo i giorni in cui ci mettevamo “solo” un’ora e mezzo…