di Giancristiano Desiderio
(Sanniopress) – La legge Formichella – De Girolamo potrebbe essere la giusta via d’uscita dall’attuale sistema elettorale illiberale creato con la vera “legge truffa”. Però, peccato che la legge Formichella – De Girolamo non esista. Però, i due giovani deputati fatti eleggere nelle file del Pdl potrebbero presentarla, visto che credono fermamente nella necessità di promuovere chi merita e bocciare raccomandati e figli di papà. Però, hanno il coraggio e l’interesse?
Io Nicola Formichella me lo ricordo bene. Faceva una trasmissione televisiva che faceva il verso a “Sgarbi quotidiani”. Non ricordo che “tele” fosse – forse Telekappa e non so se ci sia ancora – ma ricordo bene l’agitazione del giovane Formichella davanti alle telecamere e quella sua voglia di dire cose severe e intelligenti. L’italiano non era proprio risciacquato nell’Arno, ma abbiamo sentito di peggio. Il più delle volte il Tocqueville di Solopaca mostrava giornali e riviste politiche. La più frequentata, se la memoria non mi inganna, era Ideazione che, all’epoca – sono passati molti anni, purtroppo – era diretta dal fondatore Domenico Mennitti e vi si potevano leggere articoli e saggi e interventi, tra gli altri, di Marcello Pera, Gaetano Quagliariello, Gianni Baget Bozzo oppure grandi filosofi europei e mondiali come, ad esempio, Karl Popper. Il giovane Formichella, che gode della mia simpatia – l’ho incontrato qualche volta sotto la redazione di Liberal o dalle parti di Palazzo Giustiniani e l’ho trovato un po’ sempre sulla difensiva, come se fosse preoccupato che i suoi interlocutori fossero mossi da un pregiudizio nei suoi confronti quale collaboratore del senatore Marcello Dell’Utri – è stato a suo modo un interprete di quella “rivoluzione liberale” di cui è rimasto solo il nome, addirittura il flatus vocis. Insomma, la carriera e ancor più l’opera di questo intellettuale liberale della nostra terra è iniziata con i classici del liberalismo ed è finita con la cooptazione nella Casta. Ecco allora il riscatto: la legge Formichella per criticare concretamente il Porcellum e introdurre in Parlamento una proposta di legge che restituisca agli elettori la possibilità di scegliere fior da fiore il deputato con il voto.
Io Nunzia De Girolamo non me la ricordo. L’ho conosciuta solo quando è diventata deputata, prima – per mia colpa – ne ignoravo l’esistenza. Se non sbaglio si è distinta nelle file dei giovani dell’allora Forza Italia. Una sola volta l’ho incrociata indirettamente e tanto mi è bastato. Ancora non c’era il Pdl ma il guaio era ormai prossimo e a Telese mi ritrovai su un palco tra Gasparri, Verdini, Caldoro, Gargani e qualche altro violoncello. Il dibattito andava avanti tra cazzate varie e un po’ mi divertivo a fare qualche provocazione, tanto che Gargani, che alla cosa che ora vi dirò, credeva per davvero, me lo fece notare e disse: “Ma lei vuole proprio provocare parlando di partito popolare europeo?!”. In verità, cercavo solo di tirare le somme di tanti anni di dibattiti, articoli, saggi, interviste sul centrodestra che sarebbe dovuto passare – così dicevamo, che coglioni – “dal carisma all’istituzione”. Ne scaturì un confronto sul tema e con Gargani, mentre Verdini, che non aveva poi molto da dire, era ai margini. La giovane deputata era davanti a me, in prima fila, accanto c’era Viespoli che mi aveva invitato – come si dice – a coordinare il dibattito. Ma, evidentemente, per la deputata berlusconiana non stavo coordinando a vantaggio di Verdini e così mi vedo arrivare una di quelle belle ragazze in camicetta, gonna a tubino e scarpa tacco dieci che piazzano sul palco in queste situazioni, la quale mi passa un biglietto e mi indica la leggermente agitata De Girolamo: “Fai parlare di più Verdini” recitava il biglietto. Capii subito che si trattava di un invito in chiave meritocratica. E’ questa la vera specialità della deputata beneventana: il merito, il merito, il merito. Credo abbia ragione da vendere. Proprio perché le sue ragioni meritano e il suo percorso politico iniziato in gioventù e finito nella Casta merita il riscatto, come Formichella potrebbe presentare una vera legge elettorale liberale per porre all’ordine del giorno in Parlamento l’uscita dal Porcellum. Così unendo le loro forze e le loro idee i due deputati liberali sanniti potrebbero proporre la legge Formichella – De Girolamo.
Ragazzi – permettetemi di chiamarvi così – se parlate di libertà e merito dovete anche praticare la libertà e il merito. C’è quella frase di Ezra Pound che andava di moda negli anni che abbiamo alle spalle e dice così: “Se un uomo non è disponibile a correre qualche rischio per le proprie idee, o le sue idee non valgono nulla o è lui che non vale nulla”. Come dice la pubblicità, voi valete. Avanti, sono i vostri (nostri) ideali.