di Billy Nuzzolillo
Stamani ho letto l’interessante articolo Indagine su un territorio: il Sannio e la sua tradizione vitivinicola, scritto da Alessio Turazza per il sito di Gambero Rosso, e il pensiero è subito andato ad un passaggio dell’introduzione di Pasquale Carlo al libro “Vigneto Sannio” che, a sua volta, ricorda che il cuore vinicolo del territorio è attraversato da una strada a scorrimento veloce su cui si affacciano oltre cinquanta aziende. Una strada, la Statale 373, che potrebbe quindi rappresentare la vetrina del territorio e su si dovrebbe puntare per fare intelligenti operazioni di marketing.
E, invece, sindaci poco lungimiranti come quelli di Paupisi, Torrecuso, Castelvenere e Puglianello, anziché fare pressioni su Governo, Regione e Anas per migliorarne le condizioni di percorribilità, hanno preferito trasformare la Statale Telesina nella strada degli autovelox.
E così, secondo recenti statistiche, sono state elevate circa centoventimila multe in due anni. Una media di 165 verbali al giorno. In pratica, uno ‘scatto’ ogni dieci minuti. Numeri da capogiro che hanno portato la Statale 373 alla ribalta nazionale. L’ultimo servizio su questo scandalo è quello andato in onda pochi giorni fa su La7.
Insomma, i sindaci di Paupisi, Torrecuso, Castelvenere e Puglianello con macchiavellico pragmatismo hanno deciso di compensare il taglio dei trasferimenti statali attraverso le entrate derivanti da uno strumento che, nato per garantire la sicurezza degli automobilisti, si è invece trasformato via via in un vero e proprio business ai limiti della legalità, come dimostrano gli atti di numerose inchieste giudiziarie.
Una scelta, quella operata dai suddetti sindaci, che ha trasformato la Telesina da possibile risorsa in un danno d’immagine e che fa ben comprendere il motivo per cui una terra dalle infinte potenzialità langua invece in un complessivo stato di arretratezza, isolamento e crescente povertà.
(dal blog www.billynuzzolillo.it)