In questi giorni sono stato letteralmente sommerso da continue richieste di spiegazioni in merito alla mia non ricandidatura, nelle liste del Partito Democratico, alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale. Non avendo ricevuto ancora comunicazioni ufficiali circa la mia esclusione, per rispetto dei tantissimi che mi hanno sostenuto ed incoraggiato nella mia azione politica, mi limito a raccontare i fatti nella loro successione cronologica. Che le acque fossero agitate, si è notato fin dall’inizio delle “trattative” nella sede Beneventana del partito per individuare il candidato Presidente. Alla fine, comunque, si è trovata un’unanime convergenza sul nome del prof. Aniello Cimitile. Tutto ciò, naturalmente, non riguarda la mia candidatura, ma serve solo a spiegare quale fosse il difficile clima in cui sono avvenute certe scelte.
Tornando all’assunto iniziale della mia mancata candidatura, voglio ricordare che, personalmente, ero già entrato in clima elettorale, in ossequio all’automatismo delle scelte indicato dal partito come criterio di selezione dei candidati. In ogni caso, nel rispetto di quella educazione umana e politica, che ha sempre guidato la mia azione, ho sentito il dovere di contattare telefonicamente i nuovi entrati nel Partito Democratico Cerretese, per dichiarare la disponibilità a cedere, eventualmente, il mio posto in lista a chi fosse interessato alla candidatura. Tutti gli interpellati, apprezzando la mia lealtà, hanno negato un qualsiasi loro interessamento.
In particolare, nel corso della mattinata di venerdì 14 marzo, intorno alle ore 11, ho contattato anche la dr.ssa Caterina Meglio in funzione del ruolo da lei rivestito all’interno della nuova formazione politica. Costei, con estrema cortesia, mi ha confermato che “su direttiva degli organi di partito” sarebbero stati automaticamente ricandidati “gli assessori ed i consiglieri provinciali uscenti”. A conferma di ciò, nel tardo pomeriggio dello stesso giorno, il presidente del Partito Democratico della provincia, sig. Rossano Insogna, mi ha convocato con urgenza a Benevento per l’accettazione della candidatura. Operazione, questa, che ho portato a termine alle ore 21 circa.
Il giorno successivo, a tempi scaduti, ho appreso da un amico giornalista che, quello che lui ha definito il “mercato delle vacche”, si era concluso con la mia esclusione, unico tra tutti gli assessori ed i consiglieri uscenti. Nessuno, poi, ha avuto il coraggio, la civiltà, l’educazione di informarmi circa l’accaduto. A tutt’oggi!. Nemmeno la candidata Caterina Meglio che, con mia massima sorpresa (dopo quanto dichiaratomi nel corso della telefonata del giorno precedente), era subentrata al mio posto.
Questi i fatti; lascio al lettore il compito di giudicare. Nonostante tutto ciò, coerente con il mio percorso politico, resto nel Partito Democratico, ricordando che alle elezioni provinciali del 2003, in rappresentanza dei soli Democratici di Sinistra, ottenni un plebiscito di voti, ben 1700 (millesettecento!). Sono convinto che con l’apporto degli amici della “Margherita” e delle altre formazioni che hanno dato vita al Partito Democratico, oggi sarà certamente superata quota 2000. E questo è il mio augurio!. Anche per poter parzialmente giustificare un’esclusione ingiustificabile.
Francesco Gagliardi