Una fotografia che diviene narratrice confidenziale dell’immagine che rappresenta. Un aitante e bel giovane di nome Gabriele de Surdus che si ammira dinnanzi allo specchio. Da qui parte la vicenda, il cui protagonista è alle prese con una realtà che farà scattare in lui una serie di meccanismi, pronti a trasformarlo in un altro essere totalmente estraneo a quello immortalato nella foto.
E’ questa, in sintesi, la trama del libro “Niente di niente (confidenza di una fotografia)”, opera prima del giovane Luigi Catillo di Foglianise pubblicata dalla casa editrice Guida nella collana Pagine d’autore.
Una storia che ha come sfondo la vita della capitale e che, per certi versi, richiama alla mente i “Ragazzi di vita” del compianto Pier Paolo Pasolini, facendo emergere la freneticità della dimensione romana e i suoi vizi, che fanno da stridente contraltare alla semplicità di valori della provincia abruzzese da cui proviene il giovane studente universitario.
Il prevalere della nuova dimensione sulla precedente e la sostanziale degenerazione esistenziale di Gabriele offrono lo spunto per tante riflessioni, favorite anche dalla prospettiva (apparentemente oggettiva) offerta dalla fotografia narrante.
L’incontro finale con gli ultimi brandelli della precedente dimensione di vita rappresenta il punto di non ritorno di una trasformazione divenuta ormai irreversibile e che per certi versi riporta alla mente la stessa decadente prospettiva offerta dal film “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino. (b.n.)
Titolo: Niente di niente. Confidenze di una fotografia
Autore: Luigi Catillo
Prezzo: € 13,00
Editore: Guida
ISBN: 9788868660307